Apparecchi acustici: uno sguardo più approfondito.

Più di 7 milioni di italiani soffrono di calo di udito, ma solo il 20% di essi utilizza apparecchi acustici. Perché così tante persone preferiscono convivere con un problema sensoriale invece di cercare un rimedio?
La scelta di comprare e indossare un apparecchio acustico non è sicuramente una scelta facile: oltre ad una scarsa accettazione iniziale del problema e al timore che sia visibile all’occhio altrui, possono subentrare problematiche di tipo economico.
Sebbene la perdita dell’udito sia una condizione piuttosto comune l’argomento APPARECCHI ACUSTICI rimane a tutti ancora sconosciuto o quanto meno complesso. Le protesi acustiche moderne sono dispositivi molto sofisticati e la conoscenza del loro funzionamento e utilizzo è fonte di innumerevoli incertezze e false notizie.
Cercheremo, in questo articolo di chiarire diversi punti

Cosa sono gli apparecchi acustici?

Di cosa si parla, essenzialmente, quando discutiamo di apparecchi acustici? Un apparecchio acustico è un piccolo dispositivo elettronico da applicare all’orecchio dotato di un microfono che capta i suoni circostanti e li trasforma in segnali elettrici, un microprocessore che ha la capacità di filtrare, elaborare e amplificare alcune frequenze sonore ed infine un ricevitore o altoparlante che trasforma l’energia elettrica nuovamente in parole e suoni e le trasmette al nostro orecchio.

Tipologie di apparecchi acustici

Il mercato mette a disposizione numerosi e differenti apparecchi acustici, rendendo potenzialmente difficile la scelta del dispositivo più adatto, a meno che non ci si affidi ad un professionista. Un primo elemento da conoscere è che esistono sei tipologie di apparecchi acustici che permettono di trattare efficacemente ciascun deficit uditivo e rispondere alle differenti esigenze estetiche.

Apparecchi acustici endoauricolari

Nell’ambito di questi apparecchi acustici possiamo distinguere fra:

  • a scomparsa o totalmente endocanalari;
  • endocanalari;
  • a conchiglia da appoggiare nella conca dell’orecchio.

Apparecchi acustici retroauricolari

Per questa tipologia di apparecchi acustici ti invitiamo a visitare la pagina in oggetto.

Vantaggi degli apparecchi intrauricolari

  • Molto discreti e quasi invisibili (in particolare i modelli CIC).
  • Adatti a chi porta gli occhiali.
  • Più comodi per chi pratica sport.
  • Gli apparecchi CIC sfruttano le caratteristiche del padiglione auricolare e consentono quindi un suono più naturale.

Svantaggi degli apparecchi intrauricolari

  • Idonei solo per ipoacusie da leggere a medie.
  • La possibilità di impiego dipende dalle dimensioni del condotto uditivo.
  • Comportano costi maggiori.
  • Sostituzione più frequente delle batterie.

Vantaggi degli apparecchi retroauricolari

  • Spazio per batterie più grandi e potenti.
  • Tasti più grandi e facili da usare per la selezione dei programmi.
  • Fitting aperto.
  • Collegamento a radio e televisore mediante terminale audio, ricezione senza fili di segnali tramite induzione, infrarossi o Bluetooth.

Svantaggi degli apparecchi retroauricolari

  • Meno adatti a chi porta gli occhiali
  • La funzione del padiglione auricolare non può essere sfruttata
  • Struttura più visibile

Per maggiori informazioni rimandiamo a questo articolo.

Serve tempo per abituarsi ad un apparecchio acustico?

Una delle principali preoccupazioni che affliggono chi indossa apparecchi acustici è la difficoltà riscontrata nell’iniziale periodo di adattamento la cui durata varia a seconda della persona e del problema uditivo. Possono volerci mesi o più perché un nuovo utilizzatore si adatti ai livelli di amplificazione validi. Si è dimostrato che nel caso la perdita dell’udito sia stata trascurata per molto tempo, il periodo di adattamento sarà più lungo. Il cervello è un organo modulabile e pertanto l’area del nostro cervello dedicata all’udito può risentire le conseguenze di una lunga deprivazione di stimoli sensoriali uditivi.
Quest’organo dovrà quindi adattarsi ai suoni che aveva dimenticato, compreso quello della propria voce. Le protesi uditive più moderne offrono strumenti in aiuto al processo di adattamento fin dal primo fitting applicando un profilo dell’utilizzatore che riduca in maniera automatica il guadagno sulle alte frequenze e preveda un graduale incremento della potenza della protesi

Cosa fare dopo il periodo di adattamento agli apparecchi acustici?

Concluso il periodo di adattamento, è importante indossare il dispositivo quanto più a lungo possibile. Fatta eccezione di alcuni particolari momenti: quando si dorme o si fa la doccia. Come dimostrano studi scientifici recenti, i benefici tratti dall’indossare apparecchi acustici sono decisamente superiori al mero ritorno dell’udito. Essi aiutano a combattere la demenza senile e il declino cognitivo.

E la manutenzione degli apparecchi acustici?

Trattandosi di dispositivi molto delicati, è chiaro che richiedano attenzione nel maneggiarli e una manutenzione periodica. Dal momento che la perdita dell’udito tende a peggiorare negli anni, è importante consultare un esperto anche successivamente, così da monitorare in modo costante i risultati e svolgere esercizi e test per l’udito.
Affinché il vostro apparecchio goda di buona salute, è necessaria una cura minuziosa e regolare. Occorre seguire innanzitutto le indicazioni del vostro audioprotesista e adottare delle strategie adeguate riguardo alla cura e alla manutenzione degli apparecchi.