La rinite allergica è una patologia frequente in età pediatrica, colpisce oltre il 10% dei bambini sino ai 8 anni di vita. La rinite allergica presenta importanti ripercussioni sia di carattere socio-economico in termini di spese mediche, assenze scolastiche, giorni di lavoro persi dai genitori, sia di carattere più ampiamente psico-sociale, potendo incidere significativamente sulle performances scolastiche e più in generale sulla qualità della vita dei bambini e dei loro genitori.

Recentemente è stata proposta una nuova classificazione della rinite allergica che si basa sulla durata e la gravità della sintomatologia clinica. Viene distinta una forma intermittente e una forma persistente a loro volta distinguibili in una forma lieve e una moderata-severa. Questa nuova classificazione tiene conto altresì della qualità di vita del paziente prendendo in considerazione le eventuali ripercussioni della sintomatologia rinitica sull’attività scolastica, lavorativa e ludica del soggetto. Questa nuova classificazione è stata pubblicata in un documento redatto sotto l’egida dell’O.M.S. e accettato da umerose società scientifiche, chiamato con l’acronimo A.R.I.A

La diagnosi di rinite allergica si basa essenzialmente su:

Anamnesi familiare volta ad identificare una ereditarietà o predisposizione familiare a sviluppare malattie allergiche respiratorie.

Anamnesi personale (spesso il bambino ha sofferto di eczema, bronchiolite, bronchite asmatiforme), età di insorgenza della sintomatologia, caratteristiche e dalla gravità della sintomatologia stessa con particolare riferimento alle sue variazioni giornaliere e stagionali e in relazione a particolari situazioni dell’ambiente domestico e scolastico e climatiche.

Le forme da pollini tendono a manifestarsi in genere dopo i 10 anni di vita, i sintomi clinici si presentano tipicamente nel periodo della fioritura e si caratterizzano per un peggioramento della sintomatologia in seguito alla permanenza all’aria aperta, soprattutto in giornate ventose. I sintomi della rinite perenne ad esempio causate da dermatofagoidi possono invece iniziare a manifestarsi più precocemente intorno ai 4-6 anni, presentano un andamento subacuto-cronico, sono acuiti dal soggiorno in ambienti chiusi e caldo-umidi e di regola hanno la massima espressività clinica al risveglio mattutino dopo il prolungato e stretto contatto notturno con gli acari del materasso e del cuscino

La diagnosi allergologica è di primaria importanza nella precisazione diagnostica.

A questo scopo i test cutanei devono essere considerati indagini diagnostiche di primo livello per la facile applicabilità, sensibilità e specificità, immediatezza del risultato e costo economico contenuto. Va ricordato che, se la positività dei test cutanei concorda con l’anamnesi e il quadro clinico, la diagnostica allergologica si può considerare virtualmente esaurita. La ricerca delle IgE specifiche su siero potrà essere indicata in casi particolari di eventuale discordanza tra anamnesi e test cutanei.