Con le repentine variazioni climatiche e l’alternarsi di giornate fredde con quelle a clima temperato ritornano anche molte infezioni delle prime vie aeree. Molti batteri sono in agguato e non aspettano altro che colonizzare il nostro organismo! Uno dei germi più importanti responsabile delle infezioni delle vie respiratorie è lo Streptococco Beta emolitico di gruppo A (SBEA). Questo batterio è ubiquitario, si sviluppa in ogni ambiente e regione climatica, tuttavia predilige il clima freddo e umido e gli ambienti affollati. Lo SBEA è implicato in molte infezioni, le più frequenti sono quelle delle prime vie aeree (rinofaringe, tonsille, adenoidi, gola), talvolta colonizza l’orecchio e raramente arriva a colonizzare organi importanti come ad esempio il cuore e i polmoni.

Chiunque è potenzialmente soggetto allo streptococco, tuttavia bambini e adolescenti che frequentano la scuola sono sicuramente i soggetti più a rischio, anche e soprattutto per la facilità di contagio tipica degli ambienti affollati e chiusi come le aule scolastiche.
La faringotonsillite acuta febbrile rappresenta la forma più comune di espressione di una infezione da SBEA. Altre condizioni cliniche correlabili allo SBEA sono: la scarlattina, l’impetigine, l’otite media acuta oltre alle infezioni renali e polmonari. In alcuni rari caso lo Streptococco beta Emolitico di Gruppo A può causare una malattia diffusa denominata Malattia Reumatica o Febbre Reumatrica

Diagnosi

Data la frequenza delle faringotonsilliti acute sostenute da altri batteri e da virus è molto difficile la diagnosi di tonsillite da S. pyogenes solo sulla base dei sintomi lamentati dal bimbo. La presenza di febbre e l’assenza di congiuntivite, bronchite o rinite depone per un’infezione da Streptococco rispetto alle infezioni virali. L’infezione è inoltre principalmente caratteristica dei bambini tra i 5 e i 15 anni, con picchi stagionali in inverno e primavera, mentre è rara nei bambini di età inferiore ai 18 mesi e negli adulti oltre i 40 anni.
L’unico criterio affidabile è rappresentato dall’esecuzione di un tampone faringeo che può agevolmente essere eseguito nell’ambulatorio dello stesso pediatra con un “test rapido”, cioè un test che consente la diagnosi entro pochi minuti.

Tampone faringeo

In casi dubbi si può ricorrere al tampone faringeo classico che viene eseguita nei laboratori di analisi ma che richiede alcuni giorni di attesa per avere il risultato.
Sottolineiamo l’importanza del mal di gola associato al tampone faringeo in quanto esiste il “portatore sano” di SBEA, la cui percentuale oscilla tra il 5 e il 15% dei bambini in età scolare. Essi non debbono di solito essere identificati o sottoposti a trattamento antibiotico. Un’altra leggenda da sfatare è quella del titolo antistreptolisinico (TAS): si può dire che un TAS elevato (anche molto) da solo non ha nessun valore e potrebbe essere considerato quasi sempre inutile. Un TAS elevato è quasi sicuramente il risultato delle inevitabili infezioni che i bambini hanno contratto in comunità è un segno che il bambino ha contratto, anche mesi prima, una infezione da streptococco, non necessariamente lo SBEA.

Come prevenire la tonsillite?

La prevenzione della tonsillite si attua con efficacia seguendo semplici regole di igiene, lavando con frequenza le mani, coprendo la bocca e il naso in caso di freddo intenso, introducendo nella dieta sufficienti quantità di liquidi e alimenti che contengono zinco e vitamina C. Isolando i soggetti con infezione da SBEA accertata (scarlattina, faringotonsillite acuta) per un periodo cha varia da circa 5 – 6 giorni nei pazienti trattati adeguatamente con terapia antibiotica a circa 20 giorni nei pazienti non trattati con antibiotici.

Terapia antibiotica

Nella maggior parte dei casi il pediatra o il medico prescriverà una terapia antibiotica per 10 giorni, da seguire scrupolosamente nei modi e nei tempi, pena pericolose ricadute. 24 ore dopo la prima somministrazione la febbre tenderà a risolversi ed il paziente non sarà più infetto, nei 2 o 3 giorni successivi lentamente spariranno anche gli altri sintomi.
L’infezione non lascia una immunità permanente: è possibile contrarre l’infezione da SBEA ed ammalarsi più di una volta.

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