La valutazione diagnostica delle patologie infiammatorie/infettive e tumorali del naso e dei seni paranasali ha conosciuto notevoli cambiamenti negli ultimi anni grazie all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici ottici come gli endoscopi di diversi diametri 2.7 mm e 4 mm ed angolazioni 0°-30°-45° e 70° che consentono di portare l’osservazione direttamente all’interno della fossa nasale, e valutare attentamente tutta l’estensione delle cavità e gli orifizi di comunicazione tra naso e seni paranasali per identificarne accuratamente eventuali alterazioni.

La disponibilità di strumentario chirurgico sempre più dedicato alla chirurgia endoscopica ha reso possibile affrontare la quasi totalità della patologia chirurgica naso-sinusale esclusivamente con tale metodica, abbandonando le tecniche chirurgiche invasive e demolitive di un tempo.

Principio fondamentale di questa chirurgia è il rispetto della struttura nasale, si asporta la malattia e i fattori causali senza alterare la mucosa di rivestimento e senza stravolgere l’anatomia del distretto nasosinusale. La chiara visione diretta dei distretti anatomici consente una asportazione radicale della malattia in modo da allontanare il più possibile l’eventualità di recidiva rispettando l’anatomia e la fisiologia naso-sinusale. Il ridotto sanguinamento perioperatorio insieme alla scarsa sintomatologia dolorosa nel postoperatorio e la possibilità di tamponamenti nasali leggeri e di breve durata consentono una ridotta degenza ospedaliera e un ritorno alle normali attività quotidiane nel giro di pochi giorni.