Stadi, discoteche con musica spaccatimpani, cuffiette collegate a smartphone o lettori MP3: sono questi i nuovi compagni di giovani e meno giovani, che viaggiano con loro sui treni e in aereo, nelle serate con gli amici o in una domenica di corsa al parco. Queste e altre abitudini però stanno mettendo a rischio l’udito di adolescenti e adulti nel mondo: il pericolo riguarda 1,1 miliardi di individui dai 12 ai 35 anni!

Nel 2015 l’OMS ha lanciato l’iniziativa “Make listening safe”, per rendere l’ascolto più sicuro e promuovere comportamenti sani salva-udito. Ascoltare musica con le cuffie o trascorrere molto tempo in locali rumorosi, infatti, può danneggiare gravemente la nostra capacità uditiva. Fortunatamente per evitare danni basta seguire qualche piccolo accorgimento, ad esempio utilizzare il proprio riproduttore musicale al 60% del volume massimo e per non più di 60 minuti consecutivi. Altra buona norma in discoteca sarebbe quella di seguire la cosiddetta “regola dell’In&Out” prendendosi una pausa di un quarto d’ora ogni 60 minuti, oppure indossare tappi protettivi, evitando di stazionare a ridosso delle casse.

Secondo i dati dell’OMS circa un individuo su tre di età compresa tra 12 e 35 anni è esposto a volumi pericolosi. Il rischio di recare danno al nostro udito è in relazione a due fattori: quanto forte e per quanto tempo. Ad esempio, stimoli sonori con intensità superiore ai 105 dB (es. trapano, discoteca) possono danneggiare il nostro organo uditivo se somministrati per più di 15 minuti al giorno senza opportuni periodi di recupero. Ma anche livelli di intensità minori, come ad esempio 80 dB (es. strada affollata), possono provocare danni se somministrati per più di otto ore ogni giorno.

La perdita di udito è un processo irreversibile, ma fortunatamente basta qualche accorgimento per continuare a divertirsi senza correre rischi.
Inoltre il consiglio è sottoporsi a un esame audiometrico periodico, specie se si cominciano ad avvertire fastidi e fischi oppure se si incontrano difficoltà nell’avvertire suoni acuti come campanelli, telefoni e sveglie, nel comprendere dialoghi (in particolar modo telefonici), oppure nel seguire conversazioni in ambienti rumorosi.

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