Con il termine di ipoacusia improvvisa si descrive una condizione clinica caratterizzata dalla comparsa rapida, nel corso di circa 72 ore, di una perdita uditiva neurosensoriale mono o bilaterale.
Il deficit uditivo nella ipoacusia improvvisa è uguale o superiore ai 30 dB ed interessa almeno tre frequenze consecutive. Il 70% circa di queste forme riconosce un’eziologia sconosciuta (forme idiopatiche), in circa il 13 % dei casi, invece, l’origine è virale, seguono cause vascolari, otologiche e neoplastiche. Negli ultimi anni numerosi studi sulle cause di sordità improvvisa hanno posto l’attenzione su eventuali fattori vascolari, come la disfunzione endoteliale, responsabili di una alterazione del microcircolo labirintico.
I sintomi clinici sono rappresentati dalla comparsa repentina di un defict uditivo, insorgenza di acufene e nelle forme con coinvolgimento vestibolare anche da vertigini e sintomatologia neurovegetativa (nausea e vomito).
Il paziente con sospetta ipoacusia improvvisa deve rivolgersi ad uno specialista ORL nel più breve tempo possibile e sottoporsi ad esami clinici strumentali al fine di ottenere una conferma del danno uditivo ed instaurare una adeguata terapia medica.
Le attuali linee guida internazionali sul trattamento dell’ipoacusia improvvisa prevedono l’utilizzo di cortisonici ev per almeno 10 giorni ed, in caso di insuccesso, una eventuale terapia iperbarica entro i tre mesi dall’insorgenza del disturbo. La tradizionale terapia medica basata su antivirali, emoreologici e vasodilatatori periferici sembra avere scarsa efficacia.
Somministrazione di cortisone nell’orecchio medio
La terapia intratimpanica di cortisone può essere considerata una valida alternativa alla terapia endovenosa nei pazienti affetti da ipoacusia improvvisa. Le forme più responsive a questa terapia sarebbero quelle con curva audiometrica in caduta sulle frequenze acute o viceversa in salita sempre sulle frequenze acute. La terapia steroidea intratimpanica consente una rapida e notevole concentrazione all’interno della coclea del farmaco in assenza degli effetti collaterali legati alla terapia per via generale.
Il protocollo adottato nella mia esperienza prevede la somministrazione di 8 mg di desametasone per 3 giorni consecutivi ed eventuale proseguimento del trattamento con ulteriori 3 somministrazioni a giorni alterni.