L’otosclerosi o otospongiosi è una malattia quasi sempre bilaterale, caratterizzata da una forma osteodistrofica della capsula labirintica che comporta il blocco della staffa nella finestra ovale ed una labirintopatia. Colpisce prevalentemente il sesso femminile.

Inizia, di solito, a manifestarsi tra i 20 ed i 35 anni con una ipoacusia lentamente progressiva associata ad acufeni . I fattori eziologici dell’otosclerosi non sono ancora ben noti; si riconoscono sicuramente fattori genetici ereditari autosomici dominanti, fattori autoimmuni e cause ormonali.

Nel sospetto di una otosclerosi è indicato praticare un esame audiometrico tonale e vocale ed un esame impedenzometrico con lo studio dei riflessi stapediali.
L’esame audiometrico, nelle forme iniziali di otosclerosi, mostrerà una ipoacusia trasmissiva inizialmente monolaterale. Con il progredire della malattia l’ipoacusia acquisirà una componente percettiva dovuta al danno tossico labirintico della attività osteoclastica e potrà divenire bilaterale.
L’esame impedenzometrico mostrerà un timpanogramma con valori di compliance timpanica nella norma e assenza dei riflessi stapediali.

La terapia dell’otosclerosi è una terapia chirurgica. L’intervento più indicato consiste in una platinotomia con laser o con strumento freddo ed applicazione di una piccola protesi in titanio e teflon in modo da ricostruire il meccanismo di trasmissione del suono. L’intervento chirurgico richiede generalmente un giorno di ricovero con una ripresa delle comuni attività quotidiane in breve tempo.