La parotite acuta è una forma spesso monolaterale, colpisce prevalentemente il sesso maschile ed ha la sua massima incidenza fra i 3 e i 6 anni di vita del bambino e tende, in una parte dei casi, a regredire dopo la pubertà.

Il quadro clinico è caratterizzato da tumefazione mono o bilaterale a carico delle parotidi accompagnata da dolore, febbre e malessere generale. Questi sintomi durano da pochi giorni fino a due settimane. In genere si osservano fasi di remissione seguite da esarcebazioni periodiche (3-7  recidive in un anno).

La diagnosi viene posta in base alla storia di tumefazione ricorrente parotidea mono o bilaterale e all’esame obiettivo. La spremitura della ghiandola lascia infatti fuoriuscire saliva mista a pus dovuti al ristagno nell’albero escretorio.

L’eziologia della parotite acuta ricorrente giovanile non è stata accertata con sicurezza. Sono stati proposti  diversi fattori eziologici tra cui malformazioni congenite, fattori genetici, infezioni, allergie e manifestazioni locali di patologie autoimmuni. La disidratazione e la scarsa igiene orale rappresentano spesso dei fattori predisponenti.

La terapia di queste forme si avvale di una adeguata terapia antinfiammatoria e antidolorifica associata a idratazione dei pazienti e ad una igiene orale  accurata. La terapia antibiotica è utilizzata nei casi a lenta risoluzione al fine di prevenire evoluzioni suppurative.